Introduzione di nuove tecniche a basso impatto ambientale per la valorizzazione della peschicoltura nelle Marche
- Il pesco è la drupacea più coltivata nella Regione Marche.
- I 3 principali poli di produzione sono la Valdaso (AP-FM), la Valle del Foglia (PU) e la Valle del Metauro (PU), caratterizzati da un’antica tradizione e già ben conosciuti ed apprezzati dal consumatore marchigiano.
- Le aziende coinvolte nel G.O. sono le maggiori produttrici di pesche della Regione, rappresentando più del 50% della produzione peschicola marchigiana.
- Il progetto punta a rilanciare la peschicoltura marchigiana attraverso diversi aspetti:
GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE
TECNICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE E BIOLOGICHE
QUALITÀ E SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E DEI CIBI FUNZIONALI AD UNA DIETA SANA ED EQUILIBRATA
BIODIVERSITÀ
- GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE: L’introduzione di sistemi di monitoraggio per la gestione dell’irrigazione e della concimazione azotata permetterà alle 3 Valli di produrre in maniera sostenibile, come richiesto dal PSR 20142020 della Regione Marche.
- TECNICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE E BIOLOGICHE: Il miglioramento della tecnica produttiva con la corretta combinazione tra diverse cultivar (BIODIVERSITÀ), diradamento, potatura, ed epoca di raccolta permetterà di ottenere frutti con elevate caratteristiche sensoriali, nutrizionali, nutraceutiche senza l’aggiunta di ulteriori input come le concimazioni.
Grande attenzione sarà inoltre posta anche nella gestione dell’interfila dove verrà mantenuto un cotico erboso permanente (spontaneo o artificiale) con trinciatura dei residui di potatura direttamente in loco.
Questo permetterà di INCREMENTARE LA SOSTANZA ORGANICA, SOTTRARRE CO2, PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ ed EVITARE FENOMENI EROSIVI.
Il cotico erboso inoltre nei mesi autunno-vernini, quando il frutteto non è in condizioni di assorbire elementi nutritivi, fungerà anche da cacth crop, assorbendo gli elementi mobili in eccesso, come l’azoto, che con le piogge liscivierebbero, EVITANDO così L’INQUINAMENTO DA NITRATI.
- QUALITÀ E SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI E DEI CIBI FUNZIONALI AD UNA DIETA SANA ED EQUILIBRATA: I risultati delle valutazioni sensoriali e nutrizionali potranno essere utilizzati per identificare i prodotti a livello commerciale inserendo i dati in un’etichetta che riporti le caratteristichequalitative (grado zuccherino ed acidità) e nutrizionali (antiossidanti e vitamina C) dei frutti.
Questo conferirà un valore aggiunto al prodotto. Inoltre il consumatore potrà orientare l’acquisto non solo in base all’aspetto del frutto, ma anche in base ai propri gusti, attraverso 3 bollini colorati che andranno ad identificare il grado di acidità (acido-rosso, sub acido-giallo, equilibrato-verde).
La particolare attenzione per l’ottenimento di pesche ad alta qualità sensoriale soddisferà anche le esigenze dei consumatori dal punto di vista salutistico/organolettico.
- BIODIVERSITÀ: Le aziende coinvolte saranno stimolate ad aumentare la propria offerta, sia in termini di quantità che di tipologia, di pesche sul mercato. Questa diversificazione della produzione permetterà ai produttori di aumentare il periodo produttivo della propria azienda, grazie anche alle nuove tecnologie di coltivazione adottate.
Tutte le innovazioni tecniche e le conoscenze saranno trasferite alle aziende partecipanti al progetto che potranno quindi rinnovarsi ed attrarre una maggiore fetta di mercato attraverso un prodotto di qualità e riconosciuto dal consumatore.
Grazie ai rapporti che sono stati stretti all’interno del G.O. in fase di Setting-up sarà possibile creare una rete di produzione di pesche a basso impatto e di elevata qualità. I soggetti coinvolti, distribuiti lungo il territorio regionale, saranno il punto di partenza per uno sviluppo ulteriore del settore, coinvolgendo anche altri ambiti, quali la vendita, la distribuzione e la promozione relativa alla filiera e al prodotto.
Gli agricoltori del G.O. si riconosceranno nei loro prodotti, creando un packaging per il prodotto finale riconoscibile dal consumatore, che riporti in etichetta l’origine marchigiana e che ponga l’accento sulla qualità.